Il meraviglioso suono del silenzio.

Il benessere che si prova entrando in un locale dipende anche dall’acustica. Ce ne parla oggi Marta Casiraghi, Responsabile Marketing di Tecnasfalti Isolmant, azienda italiana che con i brand Isolspace e Skin unisce tecnologia e design nel comparto della fonocorrezione.

1_Il Design che tiene conto del benessere della persona, a che punto sono i ristoratori oggi?
Dalla nostra esperienza, la maggior parte dei locali faticano ancora nel prendere in considerazione il fatto che il benessere acustico oggi risiede tra i bisogni primari dei clienti. Naturalmente ci sono altre priorità all’interno di un locale, ma oggi il nostro lavoro è perseguire un obiettivo che sempre più abbia a che fare con la sostenibilità, in senso globale, partendo dalla scelta dei materiali fino alla funzionalità più efficace. In questo, oggi si cercano soluzioni che sappiano coniugare innovazione ed estetica, dove il design sia ideato in funzione del comfort, anche acustico.
Trascorrere momenti di svago, godendosi il piacere di gustare un buon caffè o sorseggiare un cocktail, una birra, senza essere disturbati o infastiditi da rumori spiacevoli è ciò che le persone desiderano quando entrano in un locale.
Parlano chiaro in tal senso le recensioni ormai diffusissime di clienti che lamentano una scarsa attenzione all’acustica nei ristoranti, che spesso diventa una discriminante rispetto alla possibilità di tornare o meno in un locale.
Fondamentale quindi non solo curare la dimensione estetica delle sale e degli ambienti, ma anche l’acustica, per assicurare il massimo benessere alla clientela.

2_Cosa si intende per esperienza acustica?
Sentiamo molto parlare di “esperienza”, quando entriamo in un pub, in un ristorante. Ricerchiamo esperienze gustative in primis, ci piace una sala con le luci adatte, apprezziamo gli arredi confortevoli; sentirsi accolti, gustare un buon cibo sono esperienze ben definite. Meno percepibile invece è il grande lavoro di studio che i progettisti evoluti intraprendono nella realizzazione degli ambienti. Possiamo anche non accorgerci che i pannelli dal design accattivante intorno al nostro tavolo hanno la funzione di assorbire il rumore, o che anche il pavimento, così come il soffitto, in quanto ben isolati, ci preservano dai rumori. Eppure quando non riusciamo a sentire cosa dice il nostro vicino di tavolo, abbiamo netta l’esperienza di disagio e di disturbo.
Ecco, l’esperienza acustica è questa, sentirsi a proprio agio grazie al soddisfacimento di un intangibile ma fondamentale bisogno primario, che completa il senso di benessere e di comfort, al pari di un buon cibo.
Al contrario, un ambiente rumoroso, in un ristorante per esempio, influisce come esperienza negativa e disturbante non solo sui clienti, ma anche su chi vi lavora, che si trova a dover affrontare molte ore di servizio.

3_Materiali, nell’immaginario comune si pensa a componenti complesse, talvolta pericolose. Non è così naturalmente, ce lo spiega?
Sono due gli aspetti principali da considerare. In primis, l’orientamento alla sostenibilità tocca ogni momento del nostro lavoro, materiali compresi. In particolare, le soluzioni fonoassorbenti dei brand Isolspace e Skin sono realizzate con una materia prima ecologica e sostenibile, riciclata e riciclabile: una particolare fibra di poliestere denominata FIBTEC e appositamente studiata per essere altamente performante dal punto di vista acustico. Tutti i materiali sono certificati per essere posati a vista nei luoghi pubblici e per essere inseriti nei più restrittivi protocolli di sostenibilità ambientale per le costruzioni. Un secondo aspetto molto rilevante riguarda la non invasività delle nostre soluzioni, che si applicano senza necessità di demolizioni o lavori sulle strutture. In base alle dimensioni dell’intervento, in alcuni casi è sufficiente il giorno di chiusura del locale per provvedere alla messa in opera, in modo da non impattare sulla regolare attività e sul servizio offerto.

4_Quale è l’iter che vi porta a intervenire nel processo di insonorizzazione di un ristorante?
Abbiamo un ufficio tecnico, che interviene in maniera sartoriale in base alle esigenze del cliente. L’intervento può avvenire sia in fase di progettazione – ci rivolgiamo in questo caso agli studi di architettura che hanno l’incarico della realizzazione di un locale – sia su richiesta di interventi direttamente dalla committenza in ambienti già completati. Capita che ci venga segnalato ad attività avviata il “disagio” dovuto al rumore. Il nostro intervento può includere una relazione acustica con calcolo previsionale, un sopralluogo laddove necessario, una consulenza sulla progettazione estetica o sulla definizione delle modalità di posa. Arriviamo anche a lavorare a quattro mani con lo studio di architettura per la realizzazione di pezzi unici tailor made. Insomma un ventaglio di servizi e possibilità che il cliente seleziona in base alle proprie esigenze.

5_A questo proposito, ci sono recenti case history particolari? Sfide impossibili poi superate?
Una componente comune è l’alta percentuale di personalizzazione delle nostre soluzioni, che spesso ci porta a realizzare interventi unici. In un ristorante birreria della catena Löwengrube di Civitanova Marche (MC) ad esempio, per l’ambiente stile bavarese ci siamo impegnati molto nella realizzazione di pannelli fonoassorbenti che rispettassero la linea di arredi, molto caratteristici, dislocati in un ambiente di 750 metri quadrati.
È stato un lavoro complesso, dovevamo rispettare i toni caldi individuati dagli architetti, riprendono lo stile del locale, inserendo i nostri pannelli, a parete e sul soffitto. Oltre ad aver affrontato una minuziosa campionatura di colore, sui pannelli a parete, incorniciati come veri e propri quadri, sono stati stampati soggetti e dettagli ispirati alla tradizionale iconografia bavarese, caratterizzando ancora di più la brand identity della location. Per un agriturismo a Roseto degli Abruzzi, il nostro ufficio tecnico, insieme alla produzione, ha realizzato delle nuvole fonoassorbenti con pezzi su misura, ognuno diverso dagli altri, creando un effetto scenografico davvero unico con luci integrate, per valorizzare un soffitto in legno che non poteva essere coperto. In un ristorante libanese invece abbiamo esaltato l’identità nazionale del locale stampando sui pannelli Isolspace style opere di artisti libanesi.

6_Parliamo di futuro, quali sviluppi prevedete? Ci sono nuovi materiali o processi sostenibili da sperimentare?
Il nostro ufficio Ricerca e Sviluppo si occupa ogni giorno di studiare e revisionare i processi di produzione per offrire agli operatori del settore dell’edilizia materiali selezionati e all’avanguardia in grado di rispondere ad elevati standard di qualità e di sostenibilità. Questo processo qualitativo ci spinge da sempre a proporre al mercato prodotti certificati, durevoli e salubri, supportati da documentazione tecnica costantemente aggiornata e sustainability-oriented.
I nostri materiali in verità hanno già le massime certificazioni disponibili. Entrambe le linee Isolspace e Skin vantano la certificazione Air Confort Gold A+, una certificazione internazionale che stabilisce il livello più basso di emissioni di componenti volatili disponibile. Inoltre Skin, che ha già vinto l’Archiproducts Desing Awards 2021 e il German Design Award nel 2023, ha ottenuto anche una sustainability mention proprio negli ADA 2021, a sottolineare l’attenzione a processi produttivi responsabili e all’utilizzo di materiali green.
Uno degli obiettivi principali rimane quello di diffondere e sensibilizzare il settore della ristorazione (e non solo) sul tema del comfort acustico. Perché sostenibilità non è solo dei materiali e delle soluzioni, ma significa anche attenzione alla globalità dell’esperienza dell’individuo nell’ambiente indoor. Un servizio, come quello della ristorazione, che si pone come portatore di una experience di piacere per tutti i sensi, non deve e non può trascurare un aspetto cosi determinante come il benessere acustico.

About

Marta Casiraghi
Lavora nel settore dell’edilizia e dell’architettura da quasi vent’anni: un settore che rappresenta ormai una seconda famiglia. E’ laureata in Filosofia, una materia che, dice,”mi ha sempre appassionato in quanto trova terreno fertile nel mio animo umanistico e sempre alla ricerca non solo di risposte ma soprattutto di domande”.
Ha due gemelle di nove anni, un marito, un cane e appena ha un attimo di tempo libero allaccia le scarpe e va a correre, “per svuotare la mente e riempire il cuore”. Si definisce una “runner della domenica: la corsa è una passione e un momento di personale evasione e scarico. La sera preferisce quasi sempre un buon libro piuttosto che una serie in TV.

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